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La vita discreta e appartata di una donna con un cognome che racchiude il mito delle origini dell’arte fotografica, visitata con tatto e poesia dall’obiettivo di Antonella Monzoni. Immagini pregne di intimità che rivelano il segreto dell’esistenza di Henriette Niépce, nipote di uno dei padri della “fatale invenzione”, prima moglie del regista Gillo Pontecorvo e sorella della famosa Janine, una delle prime photoreporter. Scatti a colori ma che”risuonano” come in un bianco e nero antico e profondo. Così ne parla Gianni Berengo Gardin nella prefazione: “Io, che vedo la fotografia solamente in bianco e nero, ho trovato in questo delicato reportage un sapiente uso del colore che, per alcuni scatti in particolare, è senza dubbio il linguaggio più adatto alla narrazione.”