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Napoli Nord – Case Rom

Autore/Author: Vincenzo Pagliuca
Editore/Editor: The Valvet Cell
Dimensioni/Dimensions: 24 × 21,5 cm
Pagine/Pages: 80
Lingua/Language: Italian / English
Anno/Year: 2020

35,00 

Italiano

Le fotografie raccolte in questo progetto sono state scattate tra il 2013 e il 2014 grazie alla collaborazione e all’amicizia sviluppata con diverse famiglie rom residenti in due campi nel nord di Napoli. Gli insediamenti, poco distanti tra loro, erano abitati all’epoca da circa 1000 persone, principalmente serbi e macedoni giunti in Italia durante diverse ondate migratorie dalla penisola balcanica.
Nonostante le precarie condizioni di vita, il desiderio di stabilità dei residenti era evidente dal modo in cui si prendevano cura dell’ambiente e dell’aspetto delle loro case con i pochi mezzi a loro disposizione. Le case mostravano una ricchezza di colori e di dettagli decorativi che evocavano, ancor più per il loro isolamento, un sentimento ancestrale di rifugio e riparo, con i loro succinti tetti di lamiera protetti com’erano dal cavalcavia “Asse Mediano” di Scampia. Qui gli spazi abitativi diventano il palcoscenico per i soggetti ritratti, aprendosi a scene inaspettate ai margini estremi della città.

Autore

English

The photographs collected in this project have been taken between 2013 and 2014 thanks to the collaboration and friendship developed with various Roma families residing in two camps in northern Naples. The settlements, not far from each other, were inhabited at that time by around 1000 people, mainly Serbians and Macedonians who had come to Italy during different waves of migration from the Balkan peninsula.
Despite the precarious living conditions, the residents’ desire for stability was clear from the way they took care of their surroundings and the appearance of their homes with the few means at their disposal. The houses showed an abundance of colours and decorative details evoking, even more because of their isolation, an ancestral feeling of refuge and shelter, with their skimpy tin roofs protected as they were by the “Asse Mediano” overpass in Scampia. Here the living spaces became the stage for the portrayed subjects, opening up to unexpected scenes on the outermost margins of the city.

Autore

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