Italiano
Nel solo 2016 il numero di persone che hanno lasciato l’Italia è stato notevolmente superiore al numero dei migranti approdati sulle sue coste. Sono circa 285 mila gli italiani che hanno fatto le valigie per migrare all’estero in cerca di migliori opportunità, cifra che supera di almeno 100 mila unità quella dei migranti arrivati in Italia nello stesso periodo.
Siamo ormai abituati all’uso intensivo che i media fanno di immagini che raffigurano i migranti. Essi ci appaiono tutti uguali e sono spesso trattati poco più che come numeri. Rifiutando rappresentazioni e luoghi comuni basati su dolore e miseria, No promised land ha lo scopo di restituire una storia e un volto a quei numeri raccontando un aspetto altrimenti invisibile degli avvenimenti legati alle moderne migrazioni; qualcosa di molto diverso da ciò che siamo abituati a vedere.
Realizzato in Veneto, una regione chiave nel sistema Italia e nei flussi migratori, con questo progetto si è voluto mostrare per la prima volta lo stretto rapporto tra spazio fisico e vita quotidiana nelle strutture di accoglienza, così come tra architettura e migrazioni. È un percorso fotografico che, attraversando un gran numero di strutture, crea una narrativa visuale in cui ogni edificio è il capitolo di una storia che giunge infine a modellare la realtà sconosciuta del “sistema di accoglienza” per migranti, rifugiati e richiedenti asilo.