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The House of Mirrors

Autore/Author: Kajsa Gullberg
Editore/Editor: Dewi Lewis
Dimensioni/Dimensions: 24 x 16 cm
Pagine/Pages: 128
Lingua/Language: English

 

38,00 

Italiano

Nell’autunno del 2017 Kajsa Gullberg è andata in un club di scambisti nella città in cui vive. Non si trattava di lavorare su un progetto ma di espandere la sua idea di se stessa e della sua sessualità. Ciò che l’ha davvero sorpresa è stata che era la prima volta che si sentiva davvero al sicuro.

‘Questo era l’ultimo spazio sessuale sicuro per una donna. Era un posto dove potevamo venire e fare qualsiasi tipo di esperienza sessuale volessimo, senza il rischio di essere violentate o aggredite. La cosa successiva che ho notato è stata la diversità. Ogni donna là dentro era desiderata; non importa la sua taglia, età o altra qualità fisica. E la terza cosa era che era lo spazio libero definitivo che permetteva a una donna di esprimere la propria sessualità, libera dalla vergogna e libera di esplorare le nostre concupiscenze e desideri.’

Dopo aver trascorso molto tempo nel club e aver guadagnato la fiducia degli utenti e dei proprietari, Kajsa ha potuto portare con sé la sua macchina fotografica. Ha fotografato le donne in modi che hanno illustrato ciò che ha visto, sentito e vissuto durante il suo viaggio. In alcuni casi ha ricreato scene.

Come dice Kajsa, ‘Il progetto non è un documentario su un club di scambisti. È un commento su com’è esistere in un corpo femminile nella nostra società… Voglio che il mio lavoro sia un caleidoscopio o un prisma attraverso cui le persone possano guardare. Spero che il mio lavoro genererà nuove prospettive, pensieri, sentimenti e domande nelle persone.’

Nata in Svezia, Kajsa Gullberg vive attualmente a Copenaghen. I suoi interessi sono incentrati sulle strutture socio-politiche, da una prospettiva prevalentemente femminista/di genere, e sugli effetti psicologici e culturali della “vergogna”. I suoi metodi di lavoro sono basati sull’esperienza.

Autore

English

In the fall of 2017 Kajsa Gullberg went to a swinger club in the city where she lives. This was not to work on a project but to expand her idea of herself and her sexuality. What really surprised her was that it was the first time she actually felt safe.

‘This was the ultimate sexual safe space for a woman. It was a place we could come and have any kind of sex we wanted without the risk of being raped or assaulted. The next thing I noticed was the diversity. Every woman in there was desired; no matter her size, age or other physical quality. And the third thing was that it was the ultimate free space that allowed a woman to express her sexuality – free from shame and free to explore our lusts and desires.’

After spending a considerable time in the club and gaining the trust of the users and the owners, Kajsa was able to take her camera with her. She photographed the women in ways that illustrated what she saw, felt and experienced through her journey. In some instances she recreated scenes.

As Kajsa says, ‘The project is not a documentary about a swingers club. It is a comment on what it is like to exist in a female body in our society… I want my work to be a kaleidoscope or a prism for people to look through. I hope that my work will generate new perspectives, thoughts, feelings and questions in people.’

Swedish born, Kajsa Gullberg is currently based in Copenhagen. Her interests centre on socio-political structures, from a mainly feminist/gender perspective, and the psychological and cultural effects of ’shame’. Her working methods are experience based.

Autore

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