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Con But Still, It Turns , Paul Graham cura una tesi sottile e un manifesto rivitalizzante per la fotografia. Il lavoro dinamico e diversificato qui raccolto sostiene una dedizione spudorata, ma non semplice, al brillante groviglio della realtà. Senza lasciarsi tentare dagli artifici dello studio o dalle richieste restrittive del documentario convenzionale, questi artisti raccontano storie aperte che cambiano, si deformano e si ramificano, in perfetta sintonia con la vita così com’è. Sono inclusi il sogno ad occhi aperti californiano di Gregory Halpern ZZYZX ; L’esercizio peripatetico di empatia di Vanessa Winship danza su Jackson ; gli assemblaggi umani di Lost Coast di Curran Hatleberg ; il ricco e multitudinale One Wall a Web di Stanley Wolukau-Wanambwa ; l’America tinta di mortalità di What Remains di Richard Choi; Il documentario visionario di RaMell Ross South County; il progetto collaborativo Index G di Emanuele Bruti & Piergiorgio Casotti; e l’esplorazione disorientante del panorama americano e della mascolinità di Kristine Potter in Manifest . Tutti questi lavori sono riuniti in armonia e dissonanza illuminante, mentre Graham mette a punto una nuova forma fotografica. Il titolo sono le parole presumibilmente mormorate da Gallileo dopo essere stato costretto a ritirare le sue osservazioni del mondo; ciò che si può vedere qui, nelle parole di Graham, è “tutta l’infinita consanguineità del mondo”.
Il libro include saggi di Paul Graham, Rebecca Bengal, RaMell Ross e Ian Penman.