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Cranio-logico

Cranio-logico

Autore/Author: Daniele Robotti
Editore/Editor: Selfpublish
Dimensioni/Dimensions: 30× 22 cm
Pagine/Pages: 58
Lingua/Language: Italiano
Anno/Year: 2024

La serie è composta da n.10 copie, con fotografie stampate su carta Hahnemühle Matt 210gr. montaggio su cartoncino, rilegatura giapponese copertina in tessuto custodia in tessuto che riprende la forma della “camicia di forza”
Stampatore Guido Bartoli (Genova)
Tiratura in n° 10/10 esemplari
In consegna su ordinazione in 30gg. (tempi tecnici per stampa, montaggio, rilegatura e confezione della custodia)

190,00 

Italiano

Qual è l’immagine della pazzia?
Esiste un’immagine della pazzia?
È forse quella che è possibile riconoscere guardando un volto, anche solo la fotografia di un volto?

E quando non c’è più un volto, quando non c’è più una mente, quando rimane solo l’involucro che ha contenuto un cervello e che ha portato su di sé i tratti di un volto?
Ci sono le immagini, le fotografie dei volti di chi ha studiato la pazzia, e le immagini, le fotografie di chi ha subito la pazzia.
E i luoghi e gli abiti che hanno fatto da sfondo a queste vite, vissute a tratti in parallelo. Cortili e balconi per chi curava, stanze senza libertà per chi veniva curato. Abiti eleganti da dotti e abiti senza identità per folli.

Proviamo a guardare prima solo le fotografie o le immagini dei volti che hanno “deciso” cos’è la pazzia, e poi quelle degli altri, di chi ha subito la “decisione”. Di questi abbiamo un involucro vuoto dove la pazzia si è dissolta, o forse non è mai entrata.

“Cranio-logico” mette in relazione questi “non volti”, questi involucri, in dialogo con gli altri volti. Un dialogo che ti chiede di dare una tua risposta.

L’Ospedale psichiatrico di Alessandria nacque a seguito della politica di decentramento verso le provincie effettuata dal governo centrale sabaudo nella seconda metà del Settecento.
L’ente, tra alterne vicende, ebbe vita autonoma fino al 1978 (a seguito della Legge Basaglia), anno in cui passò all’Unità sanitaria locale n. 70 di Alessandria come ambulatorio di igiene mentale, ma solo il 24 dicembre 1980 l’ospedale cessò definitivamente l’attività. Durante la sua lunga esistenza l’Ospedale divenne un vero e proprio laboratorio di sperimentazione delle teorie mediche susseguitesi nel tempo.

Sono state allestite tre sale dove, nella prima, sono esposti utensili, strumenti, manufatti appartenenti alla vita quotidiana degli internati in ospedale psichiatrico, nelle altre due si è cercato di ricostruire il museo craniologico dell’ospedale Psichiatrico di Alessandria iniziato sotto il Ronconi (1878) e ampliato in modo consistente dal Prof. Luigi Frigerio, allievo e amico di Cesare Lombroso e infine sistematizzato oltre che studiato dal Maragnini.

Seguendo le moderne teorie Lombrosiane i crani sono divisi in cinque categorie in rapporto colle speciali forme frenopatiche: Epilettici, Idioti, Pazzi comuni, Criminali e Pazzi morali. Ogni cranio descritto è preceduto dalle notizie riguardanti l’età, il sesso, il gentilizio, la malattia presentata in vita e le principali manifestazioni di essa.

Seguendo i concetti della scuola Lombrosiana l’illustrazione dei crani “(…) vien fatta in forma descrittiva di tutte le anomalie degenerative o di sviluppo in essi riscontrate tenendo pure conto di quelle anomalie, alle quali non è ancora assegnato un significato ben definito, ma che furono riscontrate con maggior frequenza nei pazzi e nei criminali e non trascurando le alterazioni di posizione, di sviluppo e di asimmetria dei forami e dei solchi vasali , in quanto possono avere rapporto con una alterata ed ineguale nutrizione sanguigna dei territori cerebrali”.

Autore

English

What is the image of madness?
Does an image of madness exist?
Is it perhaps that which can be recognised by looking at a face, even just a photograph of a face?

What about when there is no longer a face, when there is no longer a mind, when all that remains is the shell that has contained a brain and carried the features of a face?
There are the images, the photographs of the faces of those who studied madness, and the images, the photographs of those who suffered madness.

And the places and clothes that formed the backdrop to these lives, lived at times in parallel. Courtyards and balconies for those who cured, rooms without freedom for those who were cured. Elegant clothes for the learned and clothes without identity for the insane.

We try to look first only at the photographs or images of the faces that have ‘decided’ what madness is, and then at those of the others, of those who have undergone the ‘decision’. Of these we have an empty shell where madness has dissolved, or perhaps never entered.

“Cranio-logico” relates these ‘non-faces’, these envelopes, in dialogue with other faces. A dialogue that asks you to give your own answer.

The psychiatric hospital in Alessandria was created following the policy of decentralisation to the provinces carried out by the Savoy central government in the second half of the 18th century.
The institution, through various ups and downs, had an autonomous life until 1978 (following the Basaglia Law), the year in which it passed to Alessandria’s Local Health Unit no. 70 as an outpatient mental health clinic, but it was not until 24 December 1980 that the hospital definitively ceased operations.

During its long existence, the hospital became a veritable laboratory for the experimentation of medical theories that followed over time.

Three rooms have been set up where, in the first, tools, instruments and artefacts belonging to the daily life of the inmates in the psychiatric hospital are exhibited. In the other two, an attempt has been made to reconstruct the craniological museum of the Alessandria Psychiatric Hospital, begun under Ronconi (1878) and substantially expanded by Prof. Luigi Frigerio, a pupil and friend of Cesare Lombroso, and finally systematised as well as studied by Maragnini.

Following modern Lombrosian theories, the skulls are divided into five categories in relation to the special frenopathic forms: Epileptics, Idiots, Common Insane, Criminals and Moral Insane. Each skull described is preceded by information about the age, sex, the kindred, the disease presented in life and its main manifestations.

Following the concepts of the Lombrosian school, the illustration of the skulls “(… ) is made in descriptive form of all the degenerative or developmental anomalies found in them, also taking into account those anomalies, to which a well-defined meaning has not yet been assigned, but which were found most frequently in madmen and criminals, and not neglecting the alterations in position, development and asymmetry of the foramina and the vasal grooves, as they may be related to an altered and unequal blood supply to the cerebral territories.

Autore

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