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Grozny: Nine cities

Autore/Author: Olga Kravets, Maria Morina e Oksana Yushko
Editore/Editor: Dewi Lewis
Dimensioni/Dimensions: 24,5 x 18,8 cm
Pagine/Pages: 196
Lingua/Language: English

 

40,00 

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Esaurito

Italiano

Fai una passeggiata lungo la Putin Prospect, la strada principale di Grozny, osserva attentamente le donne musulmane che escono dai saloni di bellezza e gli uomini che guidano SUV nuovissimi, e non crederesti mai che meno di un decennio fa la città sia stata rasa al suolo dai russi assalti aerei e di artiglieria. Ma dietro la facciata restano l’odio e la disperazione per le ferite della Cecenia. Sono profondi. Né i bar alla moda né i manifesti di propaganda del leader ceceno Ramzan Kadyrov che compaiono su ogni altro edificio possono nasconderli.

Strato dopo strato, Grozny: Nine Cities svela la complessa vita della capitale cecena. Quasi 300.000 vite sono state distrutte nelle due recenti guerre. Mosca ha promesso di ricostruire questa società devastata e di conquistare i civili ceceni, ma la lealtà al Cremlino e al petrolio ceceno sembrano ora essere le sue uniche preoccupazioni. E con i carri armati russi fuori dalle strade, i cittadini russi sono isolati. Attentati suicidi ceceni attaccano luoghi pubblici e la polizia cecena trattiene i civili per il loro coinvolgimento con il movimento clandestino islamico radicale.

Emergono nuove moschee. Uomini orgogliosi delle loro BMW nere, fucili d’assalto e scarpe nere a punta vietano l’apparizione di donne senza velo nei luoghi pubblici. Eserciti di sostenitori cantano il nome del presidente ceceno Ramzan, idolatrando il loro leader mentre le persone sfinite dagli anni di combattimenti ricoprono i pavimenti delle loro nuove case di mattoni con tappeti dai colori vivaci, organizzano feste e ballano a matrimoni affollati, cogliendo l’occasione per godersi momenti di felicità , prima che altri guai si riversino nella loro temibile città.

Autore

English

Take a walk down Putin Prospect, Grozny’s main street, look carefully at the Muslim women filing out of beauty salons and the men riding brand new SUVs, and you would never believe that less than a decade ago the city was levelled to the ground by Russian aerial and artillery assaults. But behind the façade, the hate and despair of Chechnya’s wounds remain. They are deep. Neither the fancy bars nor the propaganda posters of Chechen leader Ramzan Kadyrov that appear on every other building can hide them.

Layer by layer, Grozny: Nine Cities reveals the complex life of the Chechen capital. Nearly 300,000 lives were destroyed in the two recent wars. Moscow vowed to rebuild this devastated society and win over Chechen civilians, but loyalty to the Kremlin and Chechnya’s oil now seem to be its only concerns. And with Russian tanks off its streets, Russian nationals are isolated. Chechen suicide bombers attack public places and Chechen police detain civilians for their involvement with the radical Islamic underground.

New mosques emerge. Men proud of their black BMWs, assault rifles and pointy, black shoes ban the appearance of unveiled women in public places. Armies of supporters chant the name of Chechen President Ramzan, idolizing their leader whilst people exhausted by the years of fighting cover floors in their new brick homes with bright colored carpets, throw feasts and dance at crowded weddings, grabbing the chance to enjoy moments of happiness, before more trouble rolls into their fearsome city.

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