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Il punto di partenza, dal quale prende il titolo il lavoro, è il viaggio in Armenia compiuto dallo scrittore russo Osip Mandel’stam nel 1930. Silvia Camporesi ha ripercorso le tracce di quel viaggio alla ricerca dei luoghi sacri, delle atmosfere e dei paesaggi che hanno affascinato lo scrittore russo. L’Armenia, regno di pietre urlanti, diviene luogo di esplorazione fotografica e culturale, tanto nelle ricerche di paesaggio, quanto nelle immagini di chiese e monasteri dalle tipiche architetture, posizionate in luoghi impervi, ben allineate ai profili dei monti circostanti ed impreziosite da croci in pietra (khatchkar). Su tutte le immagini del progetto Silvia Camporesi interviene
con processi di modifica aggiunta o sottrazione di elementi, mutazione delle proporzioni di soggetto e sfondo, al fine di rendere questi luoghi ulteriormente staccati dal reale, sospesi, sempre in bilico fra finzione e realtà.