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Kiss it! è il risultato di una collaborazione a lungo termine tra la fotografa Abbie Trayler-Smith e Shannon, una giovane donna che convive con l’obesità. Nel corso di 12 anni, Trayler-Smith ha documentato il viaggio di Shannon dall’adolescenza all’età adulta, affrontando amicizie, famiglia, primi fidanzati, serate di ballo, vacanze e lavori. Shannon è stata l’ispirazione principale per il progetto a lungo termine di Trayler-Smith, “The Big O”, che esamina il problema dell’obesità nei bambini in età scolare e nei giovani adulti.
In Inghilterra una persona su quattro è obesa e i dati di Scozia, Irlanda del Nord e Galles seguono uno schema simile: l’obesità è un killer più grande del tabacco nel Regno Unito. La ricerca indica fattori contribuenti di ormoni, geni, lunghi spostamenti, lavori sedentari, diete yo-yo, dolcetti zuccherati e relazioni con dispositivi elettronici, tutti fattori che contribuiscono a questa cifra. Nonostante le cause complesse, l’obesità è ancora percepita da molti come una mancanza di volontà e autocontrollo da parte dell’individuo: “mangiare meno e muoversi di più”. In questo contesto, Shannon ha permesso a Trayler-Smith di entrare nella sua vita per creare questo ritratto schietto e tenero che costituisce la prima monografia del fotografo. Nel complesso, le immagini ritraggono cosa significa essere grassi quando la risposta è spesso spersonalizzata, priva sia di comprensione che di capacità di cura.
“Si parla di “persone con obesità”, non di “persone obese”; un’espressione che riguarda più l’identità… l’obesità, come l’asma, è qualcosa che accade a una persona, una malattia con molte etimologie, non tutte ben comprese… Nascosta nella stigmatizzazione dell’obesità c’è l’idea che si tratti di qualcosa che le persone hanno fatto a se stesse; non è questo il modo di comprenderla”. – William Dietz, direttore della Stop Obesity Alliance presso la George Washington University, Stati Uniti