Italiano
Zhang Haier è uno dei fotografi cinesi più importanti di oggi. I suoi primi lavori offrono un’immagine unica del ventre delle città del suo paese negli anni ’80 e ’90: Guangzhou, Shanghai, Hong Kong… Le sue fotografie più note, tuttavia, sono ritratti di donne: prostitute, sua moglie, amici, soggetti anonimi. Le donne che guarda con un chiaro fascino sessuale. Eppure lo sguardo è bidirezionale: le donne sono complici del rapporto privilegiato che nasce tra modella e fotografo; ricambiano il suo sguardo, con audacia e provocazione. In questo modo, Les Filles testimonia un’epoca chiaramente definita in Cina: le giovani donne nei ritratti lottano con la società rigida e moralistica in cui vivono.
Guardare nell’obiettivo di Zhang Haier diventa per loro un atto di resistenza. ‘Queste ragazze erano chiamate ‘cattive”, dice Zhang Haier, ‘ma cosa c’è di male in loro? Amo il loro carattere, l’energia che irradiano. Per me sono belle donne vere.’
English
Zhang Haier is one of today’s most important Chinese photographers. His early work offers a unique picture of the underbelly of his country’s cities in the 1980s and 90s: Guangzhou, Shanghai, Hong Kong…
His best-known photographs, however, are portraits of women: prostitutes, his wife, friends, anonymous subjects. Women he looks at with a clear sexual fascination. Yet the gaze is two-directional: the women are complicit in the privileged relationship that arises between model and photographer; they return his gaze, boldly and provocatively. In this way, Les Filles testifies to a clearly defined era in China: the young women in the portraits struggle with the strict, moralistic society in which they are living.
Looking into Zhang Haier’s lens becomes an act of resistance for them. ‘These girls were called “bad”’, Zhang Haier says, ‘but what’s bad about them? I love their character, the energy they radiate. To me, they are beautiful, real women.’