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Solo in “mónos” capanne e palazzi si avvicinano così tanto al significato della stessa cosa. Il libro di Vincenzo Pagliuca è un B-movie di architettura ambientato nell’Appennino meridionale d’Italia. Gli edifici solitari che ha fotografato sono case semplici, composte da forme geometriche elementari. Eppure alcune delle abitazioni rudimentali sembrano pastelli, pastiche in miniatura di edifici storici o addirittura d’avanguardia. Sembrano fuori posto, formati da elementi architettonici che spesso non si incastrano del tutto. Fotografate sempre da una prospettiva centrale e sotto un cielo coperto, diventano sculture dell’uomo comune e ci fanno riflettere su come e perché le persone costruiscono, vivono e pensano.
Vincenzo Pagliuca (*1980) ha studiato economia prima di dedicarsi da autodidatta alla fotografia, frequentando infine la masterclass del “laboratorio irregolare” di Antonio Biasiucci. I suoi progetti a lungo termine si concentrano principalmente sulle regioni rurali e suburbane del suo paese natale. Il lavoro di Pagliuca è stato esposto e pubblicato a livello internazionale. “mónos” è il suo secondo libro. Vive e lavora a Brescia.