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Nomadelfia

Autore/Author: Enrico Genovesi
Editore/Editor: Crowdbooks
Dimensioni/Dimensions: 27×20 cm
Pagine/Pages: 176
Lingua/Language: Italian / English
Anno/Year: 2021

35,00 

Italiano

Quando a metà 2017 mi sono ritrovato a confrontarmi sul tema della “famiglia”, il collegamento con Nomadelfia è stato per me immediato. Ero infatti già a conoscenza di questa realtà e, pur senza avere mai approfondito, ho subito colto la peculiarità della sua natura comunitaria caratterizzata dall’essere, di fatto, una “famiglia di famiglie”.
Ho avuto quindi il privilegio di frequentare la comunità di Nomadelfia per molto tempo e continuo a farlo tutt’oggi. Il raccontare con costanza questa singolare realtà configura ormai il mio impegno in un progetto a lungo termine che sto trasformando in forma di libro fotografico.
Come fotografo, il mio operare discreto, basato su rispetto e fiducia, mi ha permesso di entrare naturalmente nella loro quotidianità e nelle loro storie. Sono nati rapporti di grande stima reciproca. Mi sorprendo ogni volta del grande senso di pace e benessere che trovo qui.
A differenza di quanto si possa pensare, Nomadelfia non è una realtà chiusa, né fisicamente, né mentalmente.
La vita delle persone all’interno di Nomadelfia si svolge principalmente in un’area di circa 4 km quadrati dove vengono portate avanti attività agricole e mansioni di varia natura, ma la loro relazione con il mondo esterno è continua ed avviene sotto vari aspetti.
Questa pubblicazione consente di conoscere l’esistenza di un vissuto collettivo che rappresenta una “utopia contemporanea” assolutamente perseguibile. La mia personale esperienza di uomo, oltre che fotografo, intende farsene tramite per rivelare il valore profondo del loro straordinario modello di vita.
Nomadelfia è stata fondata nel 1948 nell’ex campo di concentramento di Fossoli (MO) da don Zeno Saltini con lo scopo di dare un papà e una mamma ai bambini abbandonati.
Dopo varie vicissitudini, il piccolo popolo che la compone si è stabilizzato vicino alla città di Grosseto. Un popolo comunitario con una sua Costituzione, che si basa sul Vangelo ed è estremamente dedito all’accoglienza.
Il suo nome deriva dai termini greci nomos e adelphia, che significa: “Dove la fraternità è legge”.
Nomadelfia ha una sua storia, una sua cultura, una sua legge, un suo linguaggio, un suo costume di vita, una sua tradizione. È una popolazione con tutte le componenti: uomini, donne, sacerdoti, famiglie, figli.
Per lo Stato è un’associazione civile organizzata sotto forma di cooperativa di lavoro, per la Chiesa è una parrocchia e un’associazione privata tra fedeli. Attualmente conta circa 300 persone, 50 famiglie suddivise in 11 gruppi, di cui quasi la metà bambini e ragazzi, parte pulsante della comunità.
In Nomadelfia tutti i beni sono in comune. Le risorse economiche provengono dal lavoro, dai contributi assistenziali per i figli accolti, e dalla provvidenza, specialmente attraverso le attività di apostolato: stampa, spettacoli, incontri.
Nello spirito dei consigli evangelici la popolazione di Nomadelfia conduce una vita caratterizzata da “sobrietà”, cioè secondo le vere esigenze umane. In Nomadelfia non circolano soldi. Non ci sono negozi ma soltanto magazzini. I generi alimentari vengono distribuiti ai “Gruppi Familiari” in proporzione al numero delle persone e secondo le necessità dei singoli. Anche per l’abbigliamento i nomadelfi attingono dal magazzino e sempre nei limiti degli effettivi bisogni.

Autore

English

When in mid-2017 I found myself confronting the theme of “family”, the connection with Nomadelfia was immediate for me. In fact, I was already aware of this reality and, even without having ever investigated it, I immediately grasped the peculiarity of its community nature characterized by being, in fact, a “family of families”.
I had the privilege of attending the community of Nomadelfia for a long time and I continue to do so today. I’m constantly narrating this singular reality, my commitment it’s a long-term project that I am now converting into a photographic book.
As a photographer, my discreet work, based on respect and trust, has allowed me to naturally enter their everyday life and their stories. Relationships of great mutual esteem were born. I am amazed every time by the great sense of peace and well-being that I find here.
Contrary to what we might think, Nomadelfia is not a closed reality, neither physically nor mentally.
The life of people within Nomadelfia takes place mainly in an area of about 4 square km where agricultural activities and various kinds of tasks are carried out, but their relationship with the outside world is continuous and takes place under various aspects.
This publication makes possible to know the existence of a collective experience that represents a “contemporary utopia” that is absolutely actionable. My personal experience as a man, as well as a photographer, intends to make it through to reveal the profound value of their extraordinary model of life.
Nomadelfia was founded in 1948 in the former concentration camp of Fossoli (MO) by Don Zeno Saltini with the aim of giving a father and a mother to abandoned children.

After various vicissitudes, the small population that composes it has settled near the city of Grosseto. A community people with its own Constitution, which is based on the Gospel and is extremely dedicated to welcoming.

Its name derives from the Greek terms nomos and adelphia, which means: “Where brotherhood is law”.

Nomadelfia has its own history, its own culture, its own law, its own language, its own way of life, its own tradition. It is a population with all the components: men, women, priests, families, children.

For the Italian State it is a civil association organized in the form of a work cooperative, for the Church it is a parish and a private association of the faithful. It currently has about 300 people, 50 families divided into 11 groups, of which almost half are children and young people, a pulsating part of the community.

In Nomadelfia all assets are shared. The economic resources come from work, from welfare contributions for the children welcomed, and from providence, especially through the activities of the apostolate: press, shows, meetings.

In the spirit of the evangelical counsels, the population of Nomadelfia leads a life characterized by “sobriety”, that is, according to real human needs. There is no money in Nomadelfia. There are no shops but only warehouses. Food is distributed to “Family Groups” in proportion to the number of people and according to the needs of individuals. Even for clothing, the “nomadelfi” draw from the warehouse and always within the limits of actual needs.

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