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Le streghe  venivano accusate e giustiziate a Salem, mentre le suore possedute miagolavano e avevano convulsioni in tutta Europa. Epidemie di tremore alle mani si diffusero tra i collegi svizzeri e tedeschi e attacchi di risate erano diffusi tra le studentesse tanzaniane. Le adolescenti in Afghanistan hanno avuto episodi di svenimento, mentre oltre 600 ragazze dei collegi in Messico hanno improvvisamente perso la capacità di camminare dritte. Nelle fabbriche di abbigliamento cambogiane , migliaia di donne sono svenute inspiegabilmente nell’ultimo decennio e le cheerleader americane hanno tic compulsivi e hanno convulsioni senza una spiegazione biologica.
L’isteria di massa, o disturbo psicogeno di massa, termine ora più ampiamente accettato, si verifica in ambienti molto uniti, gravati da circostanze sociali insopportabili e inevitabili. Quando si verifica un evento scatenante stressante, il gruppo inizia a sperimentare simultaneamente sintomi motori incontrollabili, come tremori, pianti, spasmi, ticchettii o persino svenimenti. Questi sintomi involontari, che spesso assomigliano a stati di trance, possono persistere per mesi e avere origini non organiche.
Sebbene studiata attraverso diverse interpretazioni culturali e accademiche, restano irrisolte due domande essenziali : come si diffonde e perché colpisce prevalentemente le giovani donne, in particolare le adolescenti?
In On Mass Hysteria , il capitolo sulla genesi di ‘A History of Misogyny’, Laia Abril visualizza le interpretazioni sociali storiche e contemporanee di focolai definiti come ‘isteria di massa’. Abril dà forma a una teoria antropologica che vede questi focolai psicosomatici come un proto-linguaggio femminile di protesta, innescato da sistemi oppressivi, dolore collettivo e trauma transgenerazionale.
Abril interroga le opinioni della società occidentale, comprese le analisi mediche e accademiche, che trascurano la sofferenza femminile, ipermedicalizzano le donne e trascurano spiegazioni alternative provenienti da credenze spirituali e indigene. Il progetto cerca di reindirizzare la narrazione dalla colpevolizzazione delle vittime verso un esame critico del ruolo dell’oppressione sociale e politica nella manifestazione della malattia collettiva.
Autrice di diversi libri premiati tra cui  The Epilogue, On Abortion e On Rape , Laia Abril è stata finalista per il Deutsche Börse Prize e vincitrice dell’Aperture-Paris Photo Book Award. Ha esposto in oltre 15 paesi e i suoi lavori sono presenti in importanti collezioni in tutto il mondo. Ha ricevuto il Prix de la Photo, la RPS Hood Medal, la RPS Honorary Fellowship, il FOAM Paul Huff Award e lo Spanish National Award.